I personaggi del libro “Il cacciatore di anime”

I personaggi del libro “Il cacciatore di anime” di Angelo Stramaglia.

TRAMA

Dreamhole, due investigatori, Sam Lowell e Jim Norton, indagano sul ritrovamento del corpo della decima vittima di quello che sembra essere un serial killer diverso dal classico e banale maniaco da manuale di criminologia. L’omicida, infatti, lascia accanto alle proprie vittime dei foglietti con enigmi, scritti attraverso il codice De Vigenere. Per risolvere questi rebus “la strana coppia” chiede aiuto al professore Autier, docente universitario di storia medievale con l’ossessione del catarismo e la sua filosofia di vita, attitudini che si rivelano fondamentali per il prosieguo delle indagini.
Cosa si cela dietro il modus operandi di questo diabolico assassino? Oscuri demoni fanno ritorno dal passato di un antico casato, quello dei Delaude della contea francese di Aude, risalente al XIII secolo. Un viaggio nel tempo in cui passato e presente s’intrecciano per dar vita a un avvincente thriller ricco di colpi di scena e tragiche scoperte.

Personaggi

Come dicevo, la storia si svolge su due piani temporali diversi e lontani tra loro. La vicenda della caccia al serial killer nella cittadina statunitense immaginaria di Dreamhole, vedrà impegnati tre personaggi. Si tratta di un agente di polizia locale, Sam Lowell, tutto azione ed adrenalina, supportato da un agente dell’F.B.I., Jim Norton, più pacato e riflessivo, esperto in crittografia e un professore universitario di storia medievale ed eresiologia, Malcolm Autier, al quale Lowell e Norton si rivolgeranno, su richiesta del capo della stazione di polizia, nel tentativo di giungere a fermare l’assassino, attraverso una decifrazione dei messaggi da lui lasciati accanto al corpo delle sue vittime e che parrebbero contenere una serie di indizi che porterebbero ad un’antica eresia medievale, il catarismo. Nell’altra vicenda, troviamo invece il giovane marchese Guillaume Delaude, il quale, dopo aver ucciso a seguito di un raptus di follia Giselle, la sua amata, figlia di un acerrimo nemico di suo padre, in cerca di perdono e in preda al dolore e al rimorso, si unisce ai fuggiaschi catari. Essi sono capitanati da Mastro Bertrand, e dal suo discepolo Philippe, che è a capo della comunità catara della zona. Nel tentativo di buttarsi alle spalle il suo delitto e il suo burrascoso rapporto con il  padre, Guillaume seguirà costoro sino alla roccaforte di Montsegur, dove avverrà lo scontro finale tra eretici ed esercito papale. Nel corso della vicenda si scoprirà il sottile legame, perdurante da secoli, tra queste due vicende lontane nel tempo e nello spazio e tra l’omicida e il giovane Guillaume. La risposta di tale legame è racchiusa in una vicenda ancora più lontana nel tempo, l’assedio e conquista di Antiochia ad opera dell’esercito crociato, nel 1099, e in un particolare versetto di un testo contenuto nella Bibbia Ebraica e Cristiana, redatto tra il IV e il III sec. a.C., l’Ecclesiaste.

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