I personaggi del libro “COME POLVERE NEL DESERTO” di Susanna Hawkwood disponibile su Amazon
Eva: Potremmo definirla “moderatrice” della storia. Incontra Marabel, ci fa amicizia, la ascolta, la accompagna. Fa domande, si appassiona, piange, ma fa ridere la protagonista. Prende appunti, un sacco di appunti. Sogna i pezzi che Marabel non le racconta.
Franco: Amico di lunga data di Eva, suo socio e padrone di casa. Matto come un cavallo, geniale, intellettual chic, con una cultura tipo Fossa delle Marianne. Gay convinto con la tendenza a prendersi cotte per gente etero, se ne prenderà una colossale per un soldato etero morto da tremila anni. Di questo passo, sarà difficile sistemarlo.
Marabel: è indefinibile. È la solitudine, il cammino, la ricerca, la pazienza, il dolore. Marabel è il dito che indica la Luna, che spinge ad alzare gli occhi, detentrice di conoscenze ataviche. Da qualche parte, nel corso delle epoche, ha perso la memoria, perdendo una parte di sé e la consapevolezza del suo ruolo nell’esistenza. .
Grigno: Il cane di Franco, affidato momentaneamente a Eva. Non è solo un cane simpatico, è una specie di deus ex machina della storia: a causa sua tutto avviene, apparentemente per caso, ma…
C’è il sospetto che sia una forma fisica del dio Anubi.
Micky: Michelangelo Merisi da Caravaggio, dello Micky, il gatto di Eva, già coprotagonista de “Il Dono”. Sa, vede, capisce, accoglie. È un “Portatore di gioia”, uno spirito protettore e mattacchione. Ha il dono di far sentire a proprio agio chiunque, ognuno in modo diverso.
Farà “micizia” con il Mau di Marabel, nei tre giorni in cui l’umana sarà ospite di Eva.
I due devasteranno allegramente la casa diverse volte.
Sua Maestà NebKheperuRa Tutankhamon: Lui è il Re, punto. A prescindere. Bimbo a metà tra un birichino matricolato e un Essere illuminato, a meno di cinque anni definisce il faraone Ekhnaton “un impostore sul mio trono” e non lo riconosce come padre, ma come “il mezzo attraverso cui sono venuto al mondo”. Affermazioni durissime, ma profondamente vere. Amenophi quarto/Ekhnaton, infatti, non avrebbe dovuto salire al trono, che spettava al fratello Thutmose quinto, principe amato, valoroso, giusto e saggio, ma… di cui nulla è rimasto, se non il gatto.
I misteri attorno a questo giovane sovrano, incompreso dalla storiografia ufficiale, sono a tutt’oggi oggetto di speculazione, nel bene e nel male.
Qui, però, lo vedremo in altre epoche, con altre identità, rendendoci conto che, davvero, Lui è il Re.
Nakhtmin, o N’kht: Delfino del giovane Faraone e Generale di tutti gli eserciti. Uomo straordinario, fedele al cuginetto fino al fanatismo. Anche lui scompare misteriosamente a forse due settimane dal trono.
Ay (Aye): Il più famoso Gran Visir della storia d’Egitto, zio del Faraone, nonno della Sposa Reale.
Ambizioso, potente, subdolo, lascia su se stesso più dubbi e interrogativi che risposte.
Spesso considerato come l’assassino del Faraone stesso, da parte degli storici, difeso da altri, ne scopriremo aspetti sorprendenti, alla fine. Per tutto il libro, comunque, Marabel ripete: “Aye sapeva, ma non tutto, era d’accordo, ma non del tutto”.
Ankhesenamon: Sposa Reale e sorellastra del Faraone, vittima di situazioni più grandi di lei e cui mai si può opporre. Da bambina viziata, diventerà una giovane infelice e spaventata, a causa della sua infertilità, poi giovane donna amara e stanca, insofferente alle ipocrisie e agli intrighi di Corte.
Scompare misteriosamente dopo la sepoltura del fratello e il suo rifiuto di sposare Horemheb (che aveva minacciato non molto velatamente di evirare).
Kiya: Madre del Faraone. Donna misteriosa, bellissima, cui il consorte dedicò un piccolo tempio nella città eretica, muore assassinata quando il divino figliolo non ha ancora cinque anni e verrà, come tanti altri, cancellata dalla storia. Ho cercato, grazie alla testimonianza di Marabel, di darle un po’ di visibilità, di renderla vera e renderle un pochino il suo posto nella Storia.
Floyd: la tentazione di Marabel. Ragazzo eccezionale, sotto ogni aspetto, innamorato disperato che sacrifica se stesso per il bene della nostra protagonista. Ha la capacità di vedere nell’oltre, di ascoltare i pensieri e i sogni di Marabel, più di quanto sappia fare lei stessa.
Amenophi IV-Ekhnaton: predecessore e padre biologico di Sua Maestà, nipote di Aye, noto come Faraone Eretico. Con la sua follia portò l’Egitto, prima più che prospero, alla rovina e alla fame in pochissimi anni. Cancellato dalla Storia, è stato considerato per decenni un grande saggio, a causa della sua fissazione per il monoteismo. Oggi si stanno scoprendo aspetti molto bui della sua personalità e del suo regno.
Nefertiti: Sposa Reale di Ekhnaton, figlia di Aye e, pare, in prime nozze, a forse undici o dodici anni, sposa dello zio Amenophi III. Passa alla storia per la sua bellezza, ma fu in realtà la vera sovrana durante il regno dell’Eretico. Sulla sua vita e, soprattutto, sulla sua morte, le fonti sono a tutt’oggi molto contraddittorie e confuse. Secondo Marabel simulò la sua morte, ritirandosi in volontaria clausura dopo un’epidemia che decimò la famiglia reale e le figlie.
Horemheb: generale dell’esercito egizio, condottiero forse abile, ma non quanto ci abbia fatto credere per secoli, arrogante, definito da Marabel “buzzurro”, salirà al trono dopo Aye grazie al matrimonio con la sorella minore di Nefertiti, vedova del Generalissimo N’kht. Artefice dell’epurazione che cancellò completamente quarant’anni di storia e pose termine alla XVIII dinastia.
Sorvolo sugli altri personaggi che, attraverso i secoli, assumono diverse identità dello stesso essere. Per quanto riguarda Aye, ho sempre avuto il forte sospetto che, in altri tempi, sia stato conosciuto con il nome di Rasputin.
Il racconto si svolge nel giugno del 2013 in una città non identificata, o meglio, non nominata, ma che ha un legame plurimillenario con l’Egitto. Non tutti lo sanno, ma la città sarebbe stata fondata da sacerdoti Liguri con un nobile Egizio intorno al 1500 a.C.
L’attuale Torino, fondata dai romani, in realtà è una rifondazione sulla città sacra precedente, rasa al suolo dai medesimi.
In pratica, non è a caso che Marabel, dopo decenni di viaggi, si fermi e si racconti proprio lì.
Il racconto si apre sull’Egitto Amarniano, quando il futuro Faraone ha circa quattro anni e mezzo e la protagonista, Luna Nascente, una ragazzina di circa undici anni, diventa la sua ancella personale. Marabel narra la sua vita attraverso sedici anni al fianco del Re, prima come baby sitter, poi come guaritrice e sacerdotessa, fino al giorno precedente la sepoltura, con il “giallo” delle irregolarità della mummificazione, gli errori e i troppi misteri.
No, niente “maledizione del Faraone”, quella è una bufala.
L’ambientazione è quindi tra AkhetAton, Waset (Tebe) e MenNefer (Menfi), per quanto riguarda la parte in Egitto.
La storia si interseca con quella personale e attuale di Marabel, i suoi anni a New York, Londra, Torino, con una storia d’amore devastante per lei e per l’innamorato e, allo stesso modo, si intreccia con altri ricordi, sorti con gli anni, che rivelano episodi storici non solo pieni di lacune, nell’ufficialità, ma anche delle famose menzogne scritte dai vincitori.
Molto importante è la parte nell’Inghilterra medievale, su cui non spoilero.
Sono Arianna Venturino creatrice del blog onlybookslover.it
Promuovo autori e realizzo grafiche editoriali.