HOMECOMING la recensione della serie tv

HOMECOMING la recensione della serie tv targata PrimeVideo.

 

HOMECOMING la recensione della serie tv

HOMECOMING

Serie Amazon Prime 2018 – 10 episodi da 30’ circa

La guerra non è mai stata una cosa bella e, soprattutto, una volta finita non continui ad avere conseguenze terribili; ancora dal II conflitto mondiale sapevamo che, una volta tornati a casa, i soldati che avevano vissuto esperienze particolarmente violente non potevano tornare alla normalità.

Nella guerre del Golfo questo è diventato un vero a proprio affare per le grandi multinazionali farmaceutiche.

E’ questo il tema di questa particolare serie di Amazon Prime.

L’inesperta e sprovveduta assistente counselor (un modo diverso di definire chi non è né una psicologa né una psichiatra) viene scelta come pedina di un sistema che non ha come scopo il benessere dei soldati, ma solo farli tornare a essere operativi sul campo di guerra.

Interpretata da un’intensa Julia Roberts, non la ricordavamo così dai tempi di Erin Bronkovich, e da un bravissimo Bobby Cannavale, che rammentiamo soprattutto nei panni del ballerino svampito di “Shall we dance”, questa serie offre un interessante sguardo su tutto ciò che muove la new economy.

L’ambientazione tipicamente anni ’70, ma per tutta la serie ci viene ribadito che siamo nel 2018, contribuisce particolarmente al senso di angoscia che permea tutti gli episodi.

Lo spettatore resta spiazzato quando, dopo poco l’inizio del primo episodio lo schermo diventa 1 : 1 (cioè si restringe lateralmente), ma in realtà tale stratagemma cinematografico introduce il futuro che i personaggi stanno vivendo e tale espediente guiderà tutta la serie.

Breve anche la durata, circa 30 minuti a episodio, e ciò rende la trama ancora più accattivante: Homecoming è una serie che prende e che merita di essere vista, unendo la tv di una certa qualità e la abituale percezione dei TVdrama.

Conclusione:

  • Se amate le storie all’apparenza inquietanti
  • Per una notevole Julia Roberts in versione TV
  • Per una storia a sfondo militare diversa dal solito

Recensito da Meg

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1 commento

  1. La serie apre sicuramente gli occhi su una realtà tragica che,purtroppo coinvolge tanti ex militari americani ancora oggi, che soffrono di traumi postbellici. Il personaggio della Roberts è sicuramente rappresentativo di medici che dedicano la loro vita ad aiutare a qualsiasi costo queste persone, nonostante ci siano alle spalle uomini senza scrupoli che approfittano di tali situazioni. Val la pena di seguire anche la 2a stagione.