Giornata autore: Martina Della Ragione

Ciao a tutti lettori 🙂 eccoci pronti ad un’altra giornata autore!! Oggi ospiteremo la cara MARTINA DELLA RAGIONE . Inizieremo con la sua Intervista per finire poi con la recensione del suo romanzo “LA FINCA CUBANA”.

Ciao Martina, eccoci qui per la tua intervista. Innanzitutto ti ringrazio per esserti affidata al mio blog ❤️
Ciao Arianna, grazie mille a te. È un piacere seguirti sul blog, la pagina Facebook e Instagram!

Chi è Martina dal punto di vista di autrice?
Martina sotto questo profilo è una persona che prende carta e penna, apre il cuore e lascia libero sfogo ai sentimenti. Non riesce a scrivere nulla di “asettico” ma intreccia le vicissitudini dei personaggi con la riflessione e l’analisi emotiva.

“La finca cubana” è una storia molto forte, affronta tematiche che fanno riflettere. Cosa ti ha spinto a scriverla?
Sí, effettivamente non posso considerare La Finca Cubana un romanzo di pura evasione; piuttosto, si tratta di un invito a riflettere e a porsi delle domande. In un particolare momento della mia vita, ho immaginato questa storia e l’ho messa per iscritto in modo naturale, facendomi guidare dall’ispirazione. La spinta a scriverla è stata semplicemente data dal desiderio di non “perdere un’idea”. Una volta terminata, come spesso accade, l’ho lasciata chiusa nel cassetto della mia scrivania per un po’ di anni, decidendo di pubblicarla solo di recente.

È stata dura scrivere questa storia per te? Parando dal punto di vista personale ed emozionale ?
In realtà è stato abbastanza semplice. Mi piace parlare di emozioni e “indagare la mente umana”. Affrontare tematiche complicate non mi spaventa, anzi, rappresenta un modo per misurarmi con me stessa e riflettere.

Ad oggi, cosa ti aspetti dal tuo futuro di autrice?
Questa è una domanda difficile! Mi piacerebbe fare breccia nel cuore dei lettori anche con altri lavori che sto ultimando, completamente diversi da La Finca Cubana sotto il profilo degli argomenti trattati. Sarei felice di aprire un dialogo sempre più allargato con tutte le persone che reputano interessante il mio genere di scrittura. Desidererei avere spunti, consigli e quant’altro possa portarmi a un miglioramento dello stile e dell’intreccio narrativo.
Inoltre, mi sento enormemente gratificata dallo scambio di idee con gli altri autori e vorrei che questo rapporto continuasse. La solidarietà tra “colleghi di passione” é per me una fonte inesauribile di entusiasmo e di voglia di fare. Considero il lato umano e relazionale un aspetto molto importante della vita, sempre e comunque.

Se dovessi dare un consiglio alla piccola Alma, cosa le diresti?
Senza dubbio le consiglierei di leggere con estrema attenzione la lettera della mamma, magari più volte, cercando di andare al di là delle parole. Le direi che spesso gli adulti sbagliano, esattamente come i bambini. Un genitore, però, nella maggior parte dei casi, commette errori in buona fede, per paura, immaturità o contingenze particolari. È una realtà difficile da accettare per un figlio, ne sono consapevole, però, non è mai troppo tardi per concedere il perdono e provare a cambiare il corso della propria vita, in meglio. Concluderei la conversazione con la piccola Alma, suggerendole di tenere lontano da sé il sentimento di rancore nei confronti della madre, perché lei è tornata sui suoi passi, dimostrandole un amore profondo. Pertanto, una scelta saggia sarebbe quella di imbarcarsi su un aereo e correre ad abbracciarla.

Cosa volevi trasmettere con questa storia?
Emozioni e spunti di riflessione.

Quale personaggio hai detestato maggiormente ?
Non le gemelle Leila e Vanessa come molti potrebbero pensare, bensì Enrique. Per il mio modo di vedere le cose, l’amore dovrebbe andare sempre oltre l’egoismo e i propri bisogni contingenti. Amare davvero dovrebbe portare a comprendere l’altra persona anche quando risulta un’operazione complicata. Si tratta di una questione di rispetto. E soprattutto, amare, a volte, dovrebbe significare rassegnarsi ad aspettare, anche se questo comporta sofferenza.

Se potessi andare a prendere un caffè con uno dei protagonisti, chi sceglieresti e perché.
Prenderei volentieri un caffè con la dottoressa Degli Antelminelli. Potrebbe sembrare un personaggio secondario, che rimane sullo sfondo, in realtà, ha un potere enorme nella storia. In fondo, si tratta della persona da cui dipende il futuro della piccola Alma. È la custode delle memorie di Diana.

Descrivi la tua scrittura con tre aggettivi.
Diretta, (spero) lineare, emozionale.

Consiglia il tuo libro ad un lettore. Perché dovrebbe leggerlo ?
Consiglierei il mio libro ad una lettrice che abbia voglia di emozionarsi e di lasciarsi toccare il cuore e la coscienza.

Cos’è la scrittura per te?
Per me la scrittura è passione, costituisce un modo per liberare la mente e lasciarmi trasportare dalle emozioni.

Grazie ancora a te, carissima Arianna. È stato un vero piacere avere uno spazio sul tuo blog. Giro a te l’augurio di tanta buona fortuna per qualsiasi cosa tu voglia realizzare. ❤️

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