Forse non tutti sanno che in Giappone…

Forse non tutti sanno che in Giappone… è il libro che Anna Leone ci recensisce oggi dell’autore Antonio Moscatello.

Forse non tutti sanno che in Giappone...


Titolo: Forse non tutti sanno che in Giappone
Autore: Antonio Moscatello
Editore: Newton Compton
Pagine: 312
Genere: Saggistica / romanzo storico
Prezzo e-book: 4,99€
Prezzo cartaceo: 12,90€
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TRAMA

Il Giappone è il paese degli opposti: tradizione e modernità, spiritualità e tecnologia convivono fianco a fianco dando origine a una speciale alchimia. Il fascino che il paese del Sol levante esercita sui visitatori è quello di un luogo privo di una specifica collocazione, situato in un tempo e in uno spazio quasi magici, slegati da tutto il resto del mondo. Gli scenari del Giappone appaiono come livelli di un videogioco: gli enormi schermi e i vestiti gotici delle ragazze; le torri futuristiche e i bar con karaoke; i boschetti di bamboo e le cime ghiacciate; ma anche i parchi e l’architettura shintoista, omaggio agli spiriti millenari che governano gli elementi. Eppure il Giappone è qui e ora, concreto, a ricordarci che anche nelle grandi distanze ci sono punti di contatto e somiglianze. Prepariamoci a partire per un viaggio a caccia di curiosità più o meno note sulla cultura nipponica. Esplorare il Giappone significa scoprire i mille volti di un Paese che tenta di conservare gelosamente le sue molteplici anime. E sarà divertente imparare a conoscerle una per una.

Aneddoti, curiosità e storie insolite sul Giappone, una fonte inesauribile di tesori per saperne di più sul paese del Sol Levante, dove l’immaginazione non ha limiti:

Forse non tutti sanno che…
…Tokyo si chiamava Edo, ed era la capitale dei samurai
…i giapponesi hanno imparato a scrivere tardi e grazie ai cinesi
…a Tokyo è proibito fumare anche per la strada ???
…sui treni e nei luoghi pubblici è proibito parlare al cellulare ????
…le prime banconote giapponesi furono disegnate da un italiano
…fino a pochi anni fa era proibito ballare in pubblico dopo la mezzanotte
…il Giappone oltre ai rudi samurai, ha visto anche molte feroci guerriere donne
…in Giappone anche i cani diventano lottatori di sumo
…il gruppo sanguigno ha un valore importante e serve anche nella fase del corteggiamento ???
…le adolescenti seguono alla lettera la moda kawaii?

RECENSIONE

Il tema mi affascina tanto, quindi quando mi è stato proposto di leggere e recensire quest’opera sono stata davvero contenta. Devo però ammettere che ci ho messo davvero un po’ a finire la lettura, almeno a confronto con altri testi che ho avuto per mano ultimamente. Non è necessariamente una cosa negativa. Non si tratta di un romanzo, bensì di un manuale, una sorta di saggio ma dal linguaggio più semplice ed accessibile ai più.

Aspetti positivi

A me è piaciuta davvero tanto la copertina: semplice ma accattivante, direi, per restare in tema, proprio kawaii!

È interessante durante la lettura potersi rapportare con una sorta di saggio-non saggio. Come si intuisce già dal titolo, non è un romanzo, ma neanche un saggio nel senso stretto del termine. Il linguaggio infatti è di facile accesso a tutti, scorre con semplicità.

Personalmente ho notato che alcune parti, soprattutto quelle di tipo storico, a volte diventano troppo lunghe, cosa che magari nel caso di un pubblico completamente digiuno di iamatologia potrebbe risultare un po’ pesante e far perdere l’interesse nelle parti seguenti.

Alcuni punti sono molto interessanti e ho scoperto fatti e aneddoti che non conoscevo come per esempio la storia della nascita della yakusa e l’esistenza delle mummie vive.

Aspetti negativi

Mi ha un po’ confuso la scelta del passato remoto dovè rispetto alla forma dovette che io personalmente preferisco.

Mi ha infastidito trovare sempre “Osaka” (Ōsaka) e altri nomi propri di persona che iniziano per “ō” scritti in minuscolo piuttosto che in maiuscolo, più che altro non ne capisco il motivo…

Mi sarebbe piaciuto avere un indice vero e proprio con il numero di pagina indicato a ogni capitolo per una fruizione più facile. A volte ho sentito la necessità di tornare indietro su un tema e mi avrebbe semplificato la vita.

Nella sinossi ho letto del tema “le adolescenti seguono alla lettera la moda kawaii”, ed ero incuriosita a leggerne di più, ma purtroppo non ho trovato nulla a riguardo.

Per concludere, ahimè, ho notato diversi refusi, non li sopporto!

Conclusione

In conclusione, come dicevo, è un’opera che ho letto con un certo piacere, anche se il livello di appetibilità e interesse fluttuava costantemente. Queste le parti che ho apprezzato maggiormente:

  • In Giappone ci sono le mummie e lo sono diventate da vive
  • Le terme in Giappone sono vietate ai tatuati per motivi di sicurezza
  • La mafia giapponese prende il nome da un gioco di carte
  • Shibuya non è solo un quartiere, ma anche una musica
  • Il primo giornale giapponese l’ha fatto un inglese
  • I giovani giapponesi sono stati definiti “erbivori”
  • In Giappone si fanno robot perché non si fanno figli

Consiglio decisamente questo libro a chi abbia voglia di sapere di più su un paese dalla storia e cultura molto affascinanti quale il Giappone. È un’ottima lettura per chi già ha un’infarinatura generale, ma anche per chi ne sa di meno: spaziando tra storia, storia folcloristica, letteratura, costume e società, si impareranno tante cose nuove e si scopriranno curiosità probabilmente mai sentite prima.

 

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