Chi non ha mai ceduto alla tentazione di digiunare dopo un’abbuffata?
Quanti di noi hanno creduto che, saltando il pasto successivo o evitando quello precedente, avrebbero limitato i “danni”, se così si possono chiamare, di un pasto troppo abbondante o totalmente sbilanciato?
Lo ammetto, io sono stata la prima a farlo.
Ci dicono che tutto dipenda dalle calorie, quindi se sono abituata a mangiarne 1000 in due pasti e invece ne ho assunte 1000 con un pasto solo, mi basterà evitare il pasto successivo, così da pareggiare i conti.
Sì, vista così sembra poter funzionare, ma vediamo perché non è tutto oro ciò che luccica.
ABBUFFATA E DIGIUNARE DOPO UN’ABBUFFATA
Il nostro corpo è una macchina complessa e straordinaria, che poggia tutta la sua esistenza sull’omeostasi, quindi un insieme di processi che hanno come unico obiettivo mantenere l’equilibrio interno.
È una macchina e, in quanto tale, ha bisogno di energie per funzionare, energie che derivano dal cibo. Questa macchina, però, essendo complessa, non reagisce allo stesso modo qualsiasi sia la fonte di energia che le forniamo, qualsiasi sia il momento in cui gliela forniamo e qualsiasi sia la quantità in cui gliela forniamo.
A fare la differenza sono quindi:
-la tipologia di alimenti ingeriti
-la tempistica nella quale gli alimenti vengono ingeriti
-la quantità di alimenti ingeriti
Se per un’occasione speciale o un’uscita con gli amici, abbiamo voglia di concederci degli alimenti super calorici e molto densi di calorie, nessuno ci vieta di farlo, ma bisogna essere consapevoli di ciò che questo comporterà nel nostro organismo.
Quando mangiamo troppo, spesso questo troppo è costituito da grassi e carboidrati, come nel caso della pizza, di un dolce, di un aperitivo o di qualsiasi altra tipologia di pasto tipica delle abbuffate.
In questi casi il nostro corpo si ritrova a dover gestire un’abnorme quantità di zuccheri (carboidrati) e grassi, a discapito delle proteine.
Appesantiti dalla digestione e con i sensi di colpa in allerta, cediamo alla tentazione di evitare il pasto successivo ed è qui che arriva il vero inganno.
ORMONI E DIGIUNO
Quando priviamo il nostro corpo del cibo di cui ha bisogno, in un lungo periodo di digiuno, questo entra in uno stato di ipoglicemia, quindi una scarsa quantità di zuccheri nel sangue (questo processo in soggetti sani non ha evidenti controindicazioni) e si sottopone il corpo a uno stress psicologico non indifferente. Lo stress e l’ipoglicemia portano alla produzione di cortisolo, un ormone che contrasta la lipolisi (quindi l’utilizzo dei grassi a scopo energetico, i grassi non vengono quindi bruciati) e favorisce l’accumulo degli zuccheri nelle cellule adipose (gli zuccheri vanno quindi ad aumentare le riserve di grasso, invece che a nutrire i muscoli). Il corpo si trova quindi in una situazione di catabolismo, in cui il grasso non viene bruciato, gli zuccheri vengono immagazzinati come grassi e, a scopo energetico, per le operazioni quotidiane, l’organismo utilizza le proteine dei muscoli. In questo modo perderemo massa magra, saremo quindi meno tonici e in più avremo nutrito i nostri accumuli di grasso, impedendo un dimagrimento sano.
Questo processo, nel lungo periodo, è davvero nocivo per il nostro organismo e ci fa capire come, il nostro corpo, non sia solo una macchina schiava delle calorie. Le calorie sono la base, ma vanno poi comprese.
EVITARE DI DIGIUNARE DOPO UN’ABBUFFATA
Se abbiamo visto quanto può essere deleterio digiunare dopo un’abbuffata, capiamo cosa fare per evitarlo e al tempo stesso non prendere peso.
Partendo dal presupposto che un’abbuffata sia un evento sporadico e non abituale, sarà sufficiente:
• assumere un buon quantitativo di liquidi nel giorno successivo, per favorire la metabolizzazione del cibo ingerito e la diuresi delle sostanze di scarto;
• assumere un buon quantitativo di frutta e verdura, fonti di vitamine, antiossidanti e sali minerali, in grado di soddisfare il senso della fame favorendo al tempo stesso l’eliminazione delle sostanze di scarto e la reintegrazione delle sostanze che in un’abbuffata solitamente non sono presenti;
• assumere un buon quantitativo di proteine, perché anche queste, spesso, scarseggiano in caso di abbuffata. Quindi sì a carne magra o pesce, così da mantenersi leggeri e dare al nostro corpo l’energia di cui ha bisogno senza appesantirlo;
• non assumere troppi prodotti da forno, come dolci o pizza, e limitare l’assunzione di carboidrati a quelli complessi come pane o pasta integrale;
• evitare i condimenti troppo pesanti e calorici nella giornata successiva;
• mantenersi attivi durante la giornata, senza cedere alla tentazione di esagerare con l’attività fisica perché, anche in questo caso, gli effetti positivi sono nettamente inferiori a quelli negativi;
• riprendere con le proprie abitudini alimentari e di allenamento, senza paranoie o ansie.
DIGIUNARE E DIETA
Se stiamo seguendo una dieta che ci vede protagonisti spesso di abbuffate poi di digiuni, non è la dieta giusta per noi! Ci stiamo facendo del male, sia fisico che psicologico e spesso il male psicologico è molto più profondo e subdolo di quello fisico, quindi non va assolutamente minimizzato o trascurato.
Una dieta che ci porta ad abbuffarci è una dieta troppo restrittiva nella quale ci sentiamo limitati. Allo stesso modo una dieta che ci porta a digiunare è una dieta fatta di sensi di colpa e punizioni che non ci porteranno sicuramente a raggiungere i nostri obiettivi.
Digiunare dopo un’abbuffata significa punirsi per qualcosa di cui il nostro corpo aveva bisogno. Abbuffarsi e digiunare ci fa entrare in un circolo vizioso fatto di restrizioni nelle quali ci sentiamo prigionieri e dalle quali vogliamo fuggire con le abbuffate, le abbuffate ci fanno sentire in colpa e sbagliati e, per rimediare, eliminiamo il problema alla radice, eliminando il cibo, ma il problema così non fa che tornare indietro come un boomerang.
Prendiamoci cura del nostro metabolismo, è da lui che dipende il nostro aspetto fisico. Trovate un articolo su come mantenere in forma il metabolismo proprio QUI.
CONCLUSIONI
Amiamoci, prima di ogni altra cosa, capiamo che, se non ci fa stare bene, allora non è per noi.
Qualsiasi sia la nostra scelta, deve farci stare bene e stare bene significa non aver bisogno degli eccessi, quindi non aver bisogno né delle abbuffate, né dei digiuni.
Ricordiamoci che il nostro corpo va rispettato e capito, proprio come ogni altra cosa in questa vita, solo così sarà in grado di donarci il meglio di sé.
Paola Bonfigli nasce nel 1997 nelle marche. Dopo due diplomi di scuola superiore e una laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, capisce che, in realtà, la cosa più importante è la salute e uno stile di vita sano. Così nel 2019 si iscrive a Scienze Motorie indirizzo Biosanitario, consegue un attestato di Personal Food Coach di I livello e inzia un percorso per diventare istruttrice di Powerlifting di I livello che si concluderà a gennaio 2021. I progetti per il 2021 sono la laurea, il diploma di istruttrice di Powerlifting di II livello e quello di Personal Food Coach di II livello, insieme all’iscrizione a un corso di laurea magistrale nel campo della Nutrizione o del Fitness.
Ormai da anni la palestra è la sua casa e l’alimentazione sana e sostenibile è la sua passione più grandeTra i suoi hobby c’è anche la scrittura e qualsiasi cosa abbia a che fare con la creatività, anche se… “Non c’è cosa più bella del prendersi cura di sé, con la consapevolezza di farlo e la certezza che amarsi non potrà mai essere sbagliato”.