COVER REVEAL “PERFETTI IMPERFETTI” di RUJADA ATZORI

 

 

Titolo: Perfetti Imperfetti
Autore: Rujada Atzori.
Genere: Humour
Editore: Self Publishing
Prezzo: 1.99 (Primi giorni a 0,99)
Cartaceo: prossimamente.
Data pubblicazione: 20 novembre 2018.

 

 

 

 

 

 


Elisa ha diciotto anni e una gran voglia d’indipendenza. Figlia unica, di una famiglia benestante, è cresciuta sotto l’ala protettiva dei suoi genitori. Relegata tra convento e casa, decide di lasciare l’agio della ricchezza per immergersi nella vita comune. Seppur risoluta, si trova catapultata in un mondo inaspettato.
La vita quotidiana è piena di difficoltà a lei sconosciute. Cucinare, lavare e sistemare la sua roba è un mistero.
Come si accende una lavatrice?
Girare una crêpes è arte dei più capaci.
Per di più, condividere l’appartamento con un uomo non era nei suoi programmi e Alex non sembra spianarle la strada, tutt’altro.
Gli equivoci non tardano ad arrivare ed Elisa ha un disperato bisogno di un cameriere.
In un intreccio leggero, scanzonato e romantico, Rujada Atzori ci regala una storia che ci farà assaggiare il gusto delle piccole difficoltà quotidiane che diventano piacere quando si mescolano con l’amore e la possibilità di poter scegliere liberamente della propria vita.
(Sinossi a cura di Vanessa Vescera)

Estratto:

«È uno scherzo?» Domando, guardandomi in giro in cerca di mia madre. Magari sbuca fuori da qualche parte e mi prega di tornare a casa.
Tarzan mi guarda perplesso. «Non lo so, dimmelo tu, io è da quando avevo sedici anni che ho smesso di suonare ai campanelli e scappare».
«No, tu… sei tu lo scherzo».
«Io?»
«Oh, signore! Piuttosto, aiutami con questa valigia».
«Per chi mi hai preso?»
«Per l’uomo delle caverne. Lo so, ne sono certa, è opera di mia madre, mi vuole a casa sotto la sua supervisione. Ma sono stanca e, capiamoci, non sarà un uomo che si gratta le chiappe a farmi scappare. Ora, precisamente, quanto ti ha promesso mia madre?»
«Cos’hai bevuto?»
«Smettila subito, quanto ti ha promesso mia madre?» Chiedo, mettendo le mani sui fianchi con un’aria di sfida.
Tarzan mi squadra dalla testa ai piedi, non riesco a capire cos’ha da guardare.
«Cinquecento?» Si gratta il mento pensieroso.
«Ah, lo sapevo! Bene, te ne darò mille se dimentichi tutto quello che ti ha detto, ti vesti e fai il tuo lavoro come si deve».
Si passa una mano tra i capelli, con un sorriso poco rassicurante sulle labbra. «E sarebbe?»

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