BRIDGET JONES’S BABY il film

BRIDGET JONES’S BABY  è il film che Meg recensisce oggi per la rubrica “film e serie tv”

 

BRIDGET JONES’S BABY il film

Anno 2016 – diretto da Sharon Maguire

Ero molto indecisa se scrivere questa recensione, poiché questo film arriva al termine di una dilogia molto diversa e, soprattutto, è un film inaspettato.

Ogni single over 30 che si rispetti credo abbia sempre visto qualcosa di sé in Bridget Jones: in questo ultimo e dignitoso finale credo si realizzi non solo quello che una quarantenne solitaria degli anni 2000 desidera davvero, ma anche, cinematograficamente parlando, un vero “THE END” (come a dire non faremo il 4 il 5, il prequel del prequel dell’antenato e così via…………)

Bridget è cresciuta sul serio, accettando il suo corpo e la sua goffaggine, i suoi genitori così diversi e al limite del ridicolo, il suo lavoro fatto di alti e bassi, ma soprattutto la fine della sua storia con Mark. La bravura degli sceneggiatori è stata quella di prendere il canovaccio del libro della Fielding e adattarlo realisticamente.

Per una faccia da schiaffi, donnaiolo seriale Hugh Grant troviamo l’ironico e self made man americano Patrick Dempsey, con rughe, moto e sfrontato quanto basta da contrapporsi al rigido e mono affettivo “avvocato dei diritti umani di tutto il mondo ma mai fidanzato” Colin Firth. La storia, seppur banale in qualche passaggio (ammettiamolo! Ma chi di noi non si darebbe alla pazza gioia in un festival di musica sotto le tende????) ci mostra sprazzi di una sempre meravigliosa Londra (la sede dell’ufficio legale di Mark nella city è tra le migliori!), mai cupa e quasi città/quartiere (il piazzaiolo Gianni con l’apetta tricolore è quello sotto casa a Napoli).

Ma forse, o forse no, chi è andato a vedere questo film tra la popolazione femminile lo ha fatto per lui, l’indimenticato (e fantastico attore, consiglio “The Railway Man”) Colin-Darcy-Firth! E’ lui che davvero resterà per sempre il nostro Darcy austeniano in carne ed ossa: quando Bridget gli dice che aspetta un bambino, la sua reazione mi ha fatto rivivere le pagine in cui Darcy re incontra Elizabeth nel Derbyshire. Bravissimo come sempre, Colin Firth, che si bilancia alla perfezione con Patrick Dempsey, nel ruolo dell’inglese gessato contrapposto all’americano sfrontato. Dopo i primi 30-40 minuti di film che ci dà subito ai nervi perché si è addirittura sposato con una signorina perfettina, si riscatta con una scena alla “Ufficiale e gentiluomo” compresa di colonna sonora ma unica con quel “Riposiamo per 10 secondi e camminiamo per 10”.

Ma bravissimi gli sceneggiatori (di nuovo la regista che aveva sceneggiato anche il primo e la mano di Emma Thompson che si vede) nel colpo di scena finale, dove tutti noi spettatori siamo convinti che lo sposo è Jack.

Non consiglio questo film a chi non ama la Zellweger come attrice, per me comunque una delle più versatili al momento, poiché le espressioni di Bridget sono le stesse del primo film del lontano 2001, ma a lei stanno bene e lei è Bridget con quella faccia. Per inciso consiglio di vedere la serie Netflix “What if” per conoscere meglio quest’attrice.

Ma quello che lei esprime meglio è che una donna, se vuole, un figlio lo può avere anche da sola, pur tra mille difficoltà tra cui il licenziamento per discriminazione e questo non è da poco.

Ho trovato adeguati anche gli sviluppi delle vite dei tre migliori amici di Bridget (che nel secondo erano ridicoli), mentre Emma Thompson ci regala dei cameo fantastici nella parte della ginecologa omogravidanzafobica: indimenticabile la sua affermazione sulla lotteria dei due padri e X-factor!

 

Conclusione:

  • Per chi vuole un degno finale di trilogia
  • Per le fan di Darcy-Mark-Colin (lo sapete che è libero da dicembre 2019?????)
  • Sconsigliato a chi odia le “faccette” della Zellweger, potreste sentirvi male…

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