5 strumenti di tortura per le streghe

5 strumenti di tortura più famosi per far confessare le streghe

Di origini antiche è nel Medioevo che la lotta alla stregoneria esplode nella sua massima manifestazione diventando un modo rapido per eliminare i propri avversari.

La prima grande campagna di uccisione delle streghe risale fra il 1434 ed il 1447.

Una pietra miliare per la caccia alle streghe fu il Malleus Maleficarum che costituì un vero e proprio manuale anti stregoneria.

Per procedere all’uccisione degli accusati era però necessario che ci fosse la prova di essere strega o stregone e pertanto le confessioni venivano estorte con la tortura.

La prima tortura conosciuta era indubbiamente la privazione del sonno con interrogatori che potevano durare anche 40 ore. Dopo tale lasso di tempo la persona era in stato talmente confusionario che ammetteva il proprio legame con Satana.

La seconda tortura si chiama ordalia dell’acqua, un giudizio che si basa sul superamento di una prova fisica da parte dell’accusato.

In questo caso la prova consisteva nell’immergere l’accusato nel fiume, legandolo ad una sedia, se l’accusato rimaneva a galla allora era innocente.

Altra pratica era quella del pungolamento o raschiamento in quanto si riteneva che ogni strega avesse un segno del proprio patto con il diavolo e che questo punto anche se nascosto non avrebbe reagito alle punture svolte da professionisti della caccia alle streghe.

Il raschiamento consisteva invece nel far grattare la presunta strega dalla sua vittima, se dal graffio usciva sangue la persona accusata era colpevole.

Penultima tecnica era lo schiacciamento progressivo dove l’accusato veniva coperto da pietre sempre più grosse nel tentativo di farlo confessare.

Ultima tecnica di tortura anche sa più il sapore di una esecuzione è la bruciatura sul rogo. Tale tecnica era però vista come una prova in quanto si riteneva che le persone innocenti sarebbero state risparmiate per giudizio divino.

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